La provincia rurale piemontese è lo sfondo sul quale si muovono i personaggi del romanzo. È il mondo di Mario, nel quale tenta disperatamente di entrare Davide, un giovane insegnante attirato dalla forza, dalla naturalezza, dalla fisicità dei suoi coetanei contadini. Un mondo che, quando lui era bambino, lo aveva discriminato, sbeffeggiato per la sua diversità dagli altri maschi. Invece di disprezzare e odiare i suoi persecutori (che oggi definiremmo bulli), Davide ne è attratto e arriva ad annullarsi pur di esserne accettato.
Il titolo potrebbe far pensare che sia Mario il protagonista di vicende che sembrano consumarsi tutte in un piccolo mondo paesano, ma è invece Davide il punto di vista da cui l’Autore guarda il colorato mondo contadino, a cui l’amico Mario appartiene. Davide è omosessuale. Nel romanzo non lo si dice, mai esplicitamente. C’è un pudore nel racconto che rende più facile l’accompagnarsi del lettore ai personaggi, il sesso appare come elemento essenziale di un desiderio e di una necessità di relazione, ma trapela con una delicatezza che costringe il lettore a essere discreto mentre aumentano le domande sulla vita e il destino di Davide, e cresce amichevole un desiderio di entrare a far parte della sua storia.