In una piccola città dalla gloria sepolta, freddissima e contaminata, sui cui abitanti incombe l’angoscia di un disastro ecologico, s’incontrano una donna dal fascino inquietante e dal misterioso passato, Sylvabel, e un ragazzo solitario e sensibile, Andreas. La prima sembra percepire l’approssimarsi di una tragedia; il secondo vive con profondo disagio il rapporto con il padre, un usuraio, e con la madre, che nutre verso di lui un desiderio incestuoso. È l’ultimo giorno di dicembre; sulla regione sta per abbattersi una tempesta che – si mormora – altrove ha già provocato morte e distruzione. Un’atmosfera morbosa, da soluzione finale, aleggia su tutto e su tutti. L’odio è l’unico vero dio: e chi non lo adora dev’essere punito. Per questo, quando il padre di Andreas viene assassinato, tutta la città è concorde nel condannare colei che non ubbidisce alle regole degli altri, l’ancestrale capro espiatorio, la strega: Sylvabel. E, con lei, la libertà.