Porto Venere è il resoconto letterario della fascinazione esercitata da un luogo concreto e fuori mano: un luogo unico, conteso fra mare e terra, dotato di eccezionale bellezza pur nella sua grande povertà. Qui, a pochi passi dalla civiltà, la vita ha ancora, ai primi del ‘900, connotati selvaggi e primitivi: ecco dunque che Porto Venere può facilmente diventare un luogo dell’anima e della fantasia per Carlo Linati, giovane lombardo annoiato dall’insulsaggine della vita moderna. Ma Porto Venere è un libro importante anche per le conseguenze che può avere avuto sugli Ossi di seppia di Montale, il quale dedicherà proprio a Linati i versi (ambientati appunto nel borgo dello spezzino) di Là fuoresce il Tritone…