Le “pinocchiate” discendono, come è noto, dal personaggio immortalato dal capolavoro di Collodi e muovono dalla fine dell’Ottocento per giungere ai giorni nostri, in seno a una tradizione che le ha spesso snobbate come repliche noiose e indecorose de Le avventure di Pinocchio. Certo, sublimarne l’importanza letteraria sarebbe arbitrario; non, però, coglierne il valore di documento, di testualità ancorate a una storia che è la nostra.In particolare, le “pinocchiate” fasciste, fra anni Venti e anni Quaranta, sono uno spaccato propagandistico significativo del Ventennio e delle sue derive: si va dalle spedizioni punitive ai Balilla, dalla conquista dell’Etiopia alla Repubblica sociale italiana.