Le “pinocchiate” discendono, come è noto, dal personaggio immortalato dal capolavoro di Collodi e muovono dalla fine dell’Ottocento per giungere ai giorni nostri, in seno a una tradizione che le ha spesso snobbate come repliche noiose e indecorose de Le avventure di Pinocchio. Certo, sublimarne l’importanza letteraria sarebbe arbitrario; non, però, coglierne il valore di documento, di testualità ancorate a una storia che è la nostra.In particolare, le “pinocchiate” fasciste, fra anni Venti e anni Quaranta, sono uno spaccato propagandistico significativo del Ventennio e delle sue derive: si va dalle spedizioni punitive ai Balilla, dalla conquista dell’Etiopia alla Repubblica sociale italiana.
Il curatore
Luciano Curreri (1966) ha studiato, insegnato e collaborato ad attività di ricerca in diverse università (Torino, Savoie, Grenoble, Piemonte orientale, Firenze). Dal 2002 è Professore di Lingua e letteratura italiana all'Université de Liège. Fra le sue pubblicazioni: l'edizione critica di Emilio Salgari, Cartagine in fiamme (Quiritta, 2001), una breve storia delle "pinocchiate" nel tascabile Le avventure di Pinocchio (Einaudi, 2002), Le farfalle di Madrid. L'antimonio, i narratori italiani e la guerra civile spagnola (Bulzoni, 2007), che uscirà in Spagna per le Prensas Universitarias de Zaragoza, D’Annunzio come personaggio nell’immaginario italiano ed europeo (1938-2008) (Peter Lang, 2008) e per i nostri tipi la postfazione a Esercizi di memoria (2008) di Roberto Baravalle. Prepara un'edizione in due volumi dei Racconti di Collodi e Fucini (Salerno). Collabora a «L'Indice» ed è tra i fondatori e redattori de «Ilcorsaronero».