Mettere insieme le persone – evadendo le eccellenti ‘adunatine’ tanto di moda e magari e talora sbagliandomi, forse un po’ troppo fedele alle amicizie e a un più famigliare ‘preferirei di no’ – è lo scopo di una parte significativa delle mie iniziative come membro dell’Université de Liège: un’istituzione grazie e in seno alla quale o altrove e nello spazio d’un denso decennio soprattutto, tra 2008 e 2017, ho organizzato almeno una trentina di incontri diversamente ma veramente collettivi (convegni, giornate di studio, seminari). Quindici di questi hanno fruttato degli atti, dei volumi di cui sono fiero, curati e/o cocurati per differenti editori, sempre con lo scopo di far squadra, al di là del one shot, e di coinvolgere via via persone di ambiti e scuole diverse, privilegiando oltremodo un approccio interdisciplinare – attraverso il CIPA, fin dal mio primo anno accademico (2002/3), e la sua rivista “Intervalles”, in un’occasione per lo meno – e un confronto internazionale, a livello europeo e non solo. In tal senso, in questo volume sono gli Amici di Bordeaux, Lisboa, Madeira, Padova, Perugia, Strasbourg, Udine che aprono, intitolandola per l’appunto, la prima sezione dello stesso, ai loro interventi dedicata e tutta tesa a mettere in atto una serie di documentate ri-partenze, filologicamente e visualmente avvertite a un tempo. Sto parlando di Denis Lotti, Daniela Marcheschi, Matteo Martelli, Maria Cristina Panzera, Fabrizio Scrivano, cui si aggiungono cinque bravi studenti: Julien Delvaux, Valentina Duminuco, Daniele Laino, Edoardo Monsellato, Alexia Spagnuolo. Infine, il volume offre anche i testi di due pinocchiate, la prima antologizzata, la seconda offerta integralmente: Pinocchio nuovo Maciste, di Annunciata Beatrice Arrigoni, e Pinocchio all’inferno. Straordinario viaggio del celebre burattino in compagnia di Dante Alighieri, di Bettino D’Aloja.

                                                                                                                                                       Luciano Curreri