Nella torrida estate del 1917 il generale Cadorna aveva scatenato un’altra grande battaglia contro le forze dell’impero austro-ungarico schierate sul fronte isontino. Era l’undicesima battaglia che avrebbe dovuto finalmente provocare il cedimento del fronte avversario e spianare la strada verso Trieste, la terza città dell’impero, dopo Vienna e Budapest. Questa volta l’attacco principale si sarebbe sviluppato più a nord del Carso e di Gorizia, dove si pensava ci fossero minori difese e, passato l’Isonzo, si sarebbe potuto dilagare sull’Altipiano della Bainsizza mettendo in grave crisi l’avversario. Il compito decisivo era affidato alla 2ª Armata, comandata dal generale Luigi Capello, figlio di un impiegato delle poste di Cuneo. Ma il generale, alterando i piani del Comando Supremo, aveva congegnato di attaccate l’Altipiano dei Lom, a nord di quello della Bainsizza, per provocare la caduta della importante testa di ponte di Tolmino. Alla impresa, al limite dell’impossibile, era destinato il XXVII Corpo d’Armata. Ottanta anni dopo, un cuneese inizia a ripercorrere le incerte tracce del proprio nonno paterno, caduto in quella battaglia e nel tratto più delicato dei combattimenti. In tre anni di lavoro sul campo e negli archivi dello Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito in Roma, ricostruisce in dettaglio la battaglia sul fronte del XXVII Corpo d’Armata e, con minore precisione anche sul resto del lunghissimo fronte isontino. Il libro, pubblicato nell’anno 2000, ricostruisce anche gli avvenimenti accaduti, sullo stesso tratto di fronte, a seguito della offensiva scatenata dalle forze austro-tedesche il 24 ottobre 1917 (Caporetto) e nei giorni seguenti sino alla ritirata al Tagliamento ed al Piave. Anche in questo tragico periodo il fronte del XXVII Corpo d’Armata, comandato dal generale Pietro Badoglio, si rivelò cruciale e ancor oggi non sono spenti gli echi delle polemiche sul silenzio dell’artiglieria di questo Corpo d’Armata che avrebbe contribuito a provocare una larga ed irrimediabile breccia nello schieramento italiano. Questa seconda edizione, comprende i risultati di ulteriori dodici anni di ricerche sul terreno e negli archivi storici con un apparato fotografico quasi del tutto rinnovato.