In piena epoca fascista e prossimo a un lungo distacco dall’Italia, Giuseppe Antonio Borgese (1882-1952) afferma che il sole non è tramontato. In queste novelle non si coglie un messaggio politico, né allusioni alla dittatura, ma quella di Borgese è una risposta etica ancor prima che letteraria. L’affermazione della ricerca di una verità, la pregnanza morale delle trame narrate tendono a condurre la letteratura oltre la calligrafia denunciata da Borgese in altri libri, oltre la prosa lirica. Il sole non è tramontato, perché la letteratura non si rassegna a essere succube della politica né ad alienarsi nel divertissement o nell’estetismo.
L'autore e il curatore
Giuseppe Antonio Borgese (1882-1952) è autore di tre romanzi – di cui il piú noto è Rubè, 1921 –, alcuni drammi e volumi di poesie e tre volumi di novelle, tra i quali Il sole non è tramontato (1929) è l’ultimo. In vita Borgese fu conosciuto soprattutto come critico letterario e intellettuale che volentieri interveniva nella discussione politica. Esule negli Stati Uniti dal 1931 al 1948, fu autore di molti libri di critica e teoria letteraria, di storia (tra cui Goliath, the March of Fascism, 1937, scritto in inglese) e di politica.
Gian Paolo Giudicetti (1975) è chargé de recherches del Fondo Nazionale belga della Ricerca Scientifica all’Université catholique de Louvain. Ha pubblicato una monografia sull’opera narrativa di Borgese (La narrativa di Giuseppe Antonio Borgese, Cesati, Firenze, 2005) e studi sulla letteratura italiana della prima metà del XX secolo, su Italo Calvino, la letteratura svizzera (tra cui Scrittori svizzeri d’oggi, Salvioni, Bellinzona, 2004) e l’intercomprensione, un metodo di apprendimento delle lingue (tra cui il manuale I sette setacci, Shaker, Aachen, 2002). Negli ultimi anni lavora in priorità sull’Orlando Furioso.