L’Autore si presenta come l’uomo che deve ricominciare a vivere, dopo quella che egli stesso definisce, nella sua prefazione, la resa dei conti.
“Percorrendo a ritroso la mia vita, alla ricerca dell’anima, sono emersi frammenti di memoria più nitidi: persone, luoghi, eventi che hanno lasciato un segno profondo; farli emergere attraverso la scrittura mi ha permesso di ricomporre il mosaico, di dare un senso, di prendere coscienza. Acquisire consapevolezza di sé è il punto di partenza per cominciare a risalire”.
Di un viaggio dunque si tratta, nel tempo dimenticato e ora ritrovato, il cui senso sottratto alla coscienza soltanto assopita, ora si svela nei ventitre racconti, che costituiscono i ventitre capitoli di una medesima storia.
Tutti i personaggi sono reali, i parenti, gli amici, ogni incontro, e reali e riconoscibili sono i luoghi. Leggerezza, fluidità, precisione, chiarezza, senza nessuna concessione ad abbellimenti letterari che potrebbero distogliere dalla verità del racconto: grazie a queste caratteristiche della narrazione, si aprono alla lettura prospettive di partecipazione affettiva a una storia che ha radici profonde nell’infanzia per giungere al presente, in una scenografia viva di persone e di cose.
L’Autore fin dalle prime pagine si espone, come in un offertorio di sé, con serena determinazione, in una pacificata lenta confessione e, allo stesso tempo, con l’eleganza della discrezione di chi chiede soltanto, e non altro, di essere letto mentre per la prima volta racconta di sé.
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Il camion giallo
Frammenti di memoria