Rispetto ad altri incontri organizzati o coorganizzati da Luciano Curreri negli ultimi anni –in seno all’Université de Liège, ma cercando sempre di coinvolgere tante altre istituzioni e diversi gruppi di studio del Belgio, dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero, il convegno Fascismo senza fascismo? Indovini e revenants nella cultura popolare italiana (1899-1919 e 1989-2009) è una mossa più azzardata. Certo, non ambisce a creare una categoria, ché il punto interrogativo del titolo non è messo proprio a caso o per consuetudine. E tuttavia il sottotitolo che lo completa e gli atti che ne risultano vorrebbero provare a sfumare altre categorie, un po’ desuete e/o controverse, come quelle di prefascismo e di neofascismo (anche se a nessuno è stato impedito, et pour cause, di servirsene). Con interventi di Curreri, Gigante, Comberiati, Foni, Benzoni, Jacquet, Giudicetti, Gola, Lo Presti, Di Vittorio, Manna, Mastropierro, Palumbo, Versari, Leoni, Orsitto, Burguet, Toppano, Viti, Jansen, Papponetti, Scarlini, Turchetta.