L’esperienza di un soggiorno nella valle Varaita di Bellino, risalente ormai a molti anni fa, si è rivelata per l’autore singolarmente importante sul piano umano ed esistenziale. In primo luogo per l’incontro, a dir poco perturbante, con l’umanità che in quel luogo viveva o meglio sopravviveva, qui rappresentata dalla famiglia ospitante. Incontro che, pensato e ripensato oggi, come dev’essere, non può che suggerire scontate quanto amare riflessioni le quali rimangono, peraltro, emblematicamente significative del luogo e di un tempo storico ormai tramontato.