Questo libro getta inedita luce su un periodo particolare della vita di Edmondo De Amicis, ossia gli anni cuneesi dello scrittore, che non sono mai stati approfonditi né in sede biografica né in sede critica. In realtà quelli dell’infanzia e della prima giovinezza sono anni centrali nella formazione della persona e poi dell’intellettuale: essi ci permettono di recuperare tutta una serie di relazioni familiari e sociali che avranno modo di tornare, spesso con un’importanza decisiva, nella vita di De Amicis.
In Edmondo bambino, infatti, che va a scuola, gioca e corre con gli amici per le contrade del centro storico di Cuneo possiamo intravedere in nuce un po’ di Enrico, un po’ di Franti, un po’ di Garrone… un po’ di tutti i protagonisti che prenderanno vita nel suo famoso Cuore. Possiamo anche scoprire che De Amicis non è solo Cuore, ma è soprattutto un acuto originalissimo osservatore e magistrale descrittore della realtà del suo tempo e ricollocarlo, come merita, fra i più grandi letterati italiani di fine Ottocento.
Le vicende ricostruite si svolgono a Cuneo nel momento storico del passaggio dal regno di Sardegna al regno d’Italia e l’infanzia di De Amicis si muove sulla scena della storia locale, non localistica, che parla non solo ai cuneesi, ma a chiunque voglia approfondire certi aspetti della vita sociale e culturale della metà del XIX secolo.