Francesco Bigotti
Francesco Bigotti, nato a Cuneo, musicologo e cultore di organologia e di storia dell’arte organaria, si è da tempo dedicato a studi, ricerche e approfondimenti sull’antico patrimonio organario della città di Cuneo e del Piemonte Sud-Occidentale, evidenziando in modo particolare legami e corrispondenze con le analoghe espressioni artistiche delle confinanti regioni d’Oltralpe.
A tale interesse ha da sempre affiancato – cogliendo e sottolineandone spesso le varie interazioni – una sensibile curiosità verso gli aspetti più affascinanti e meno conosciuti della storia e della realtà musicale cuneese dei tempi passati, dedicando particolare attenzione alla riscoperta e alla valorizzazione di interessanti figure di organari e musicisti attivi nel corso dei secoli sulla scena locale.
Attualmente annovera al proprio attivo più di una trentina di pubblicazioni tra libri, studi e saggi apparsi su prestigiose testate specializzate in Italia e all’estero, e numerose presenze quale docente/relatore in conferenze e corsi particolarmente qualificati.
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È un luogo comune, assodato e inamovibile: Cuneo città austera e severa, possente e paziente, dove non succede mai nulla… il grigio più opaco e deprimente, insomma. E invece no: queste pagine parlano di luci, di fiori, di profumi, di tappezzerie damascate, di rara eleganza, di colori preziosi e di eleganti...continua
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Luoghi dello spirito polvere di suoni
Una chiesa: lo spazio ideale per trasformare il suono in memoria, per addolcire i passaggi musicali più impervi, per fondere, plasmare e nobilitare le cascate di note, per illuminare i vecchi registri d’organo di una luce calda, ambrata, sfumata dalle morbide tinte del Tempo. Una chiesa: un ambiente estremamente suggestivo,...continua -
“Invenzioni a più voci” di un cuneese ai confini tra musica e ingegno
Nel campo della ricerca musicologica accade non di rado di imbattersi in figure storiche dal destino singolare: personaggi estremamente attivi e creativi nel corso della loro esistenza, noti e acclamati a livello internazionale, precipitati di colpo in un oblìo palpabile e quasi imbarazzante. È questo il caso del piemontese Luigi...continua