Una sorta di diario scolastico scritto da un professore qualche anno fa, ma attualissimo, come testimonia la cronaca di ogni giorno. È uno sguardo spietato, senza sconti né ipocriti pietismi sulla scuola di ieri e ancor più di oggi. In particolare si descrive la crisi di un docente che dopo trent’anni di insegnamento non riesce più a entrare in contatto con i suoi alunni. Ciò gli provoca un senso di inutilità e una serie di disturbi psicosomatici. Intorno a lui si muovono altri colleghi alla deriva, incapaci di affrontare una realtà ancora indecifrabile, e alunni cinici e indifferenti a ogni sollecitazione. In questa specie di inferno, dove domina una burocrazia assurda, l’unico personaggio positivo, offeso nella sua dignità, si immolerà per dare un segnale forte a una scuola diventata fabbrica del nulla.