Ho letto Poesie a Piazza. Desidero condividere con te le prime emozioni… Leggendo della tua infanzia ritrovo le immagini della mia. Si sovrappongono, si confondono, si specchiano due mondi per tanti aspetti identici. È una sensazione inebriante, dolcissima, magica. “Le magie hanno questo odore di muffa, / quando si riapre il libro e le nostre infanzie / in vapori di geni liberati da una lampada / gridano felicità per il tesoro ritrovato”. Entro nei versi delle tue poesie come in stanze amiche, accoglienti. Sorrido ai geni liberati dalla lampada. Sono a letto, fuori piove, nevica. Non ci sono rumori, finalmente. Posso godermi la lettura… “Sotto le coperte le gambe / fuori la notte, io leggo, / umido il cuore, solo”. Ritrovo luoghi, oggetti, odori che sono di Mondovì ma anche di ogni luogo del cuore: la sabbia, l’altalena, gli orti abbandonati, il vecchio negozio, i pesciolini fritti, la nonna, la maestra, i luoghi proibiti, le viole… “Vivono i fantasmi nella lontananza / li evoca la solitudine / ed essi si radunano / richiamandosi per nome ogni nome riconoscendosi / nel mio”. Poche volte ho provato emozioni così intense leggendo dei versi. […]
Fabrizio Pellegrino (da una lettera)