Uomini che avevano già sostenuto altre battaglie, vecchi alpini dalla corteccia dura e dal cuore generoso. Andavano su a combattere, a duemila metri, con una coperta rattoppata, un pezzo di pane e di formaggio in tasca e una mitragliatrice. Così veramente, io pensavo, il popolo fa le sue guerre, lasciando tridenti ed aratri senza alcuna superiore imposizione, quando si sente in se stesso gli ideali che gli danno la volontà e la forza di combattere. Per questa forza e in nome di questi ideali i valligiani nostri ci hanno lasciato esempi che ci commuoveranno sempre, si sono conquistati il diritto di essere ricordati fra i migliori combattenti della guerra di liberazione. […] Forse in un lontano domani, qualche altro troverà in un vecchio municipio alpestre la copia di qualche editto di un CLN o un giornaletto partigiano. Ma per colui che lo avrà tra le mani non dovrà esso costituire una sorpresa od oggetto di meraviglia, no, perché questi fatti, queste pagine, di gloria e di sofferenza, di libertà e di eroismo, finchè ci saranno esseri che avranno l’orgoglio di essere detti uomini, non dovranno essere dimenticate mai più. Aurelio Verra
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