Leggere e guardare le storie di riscatto e di erranza dei migranti significa, da un lato, provare a scardinare la grammatica media­tica dell’urgenza e dell’emergenza, dando voce diretta­men­te ai protago­nisti e ai testimoni delle diaspore, e, dall’altro, fornire strumenti critici e chiavi di lettura per superare la logica dell’indiffe­renza e della generalizzazione. Tra i media contemporanei capaci di rappresen­tare e interpretare i fenomeni della mobilità e della migrazione umana si staglia, nel panorama internazionale, il graphic novel. Per le sue specificità morfologiche e narrative esso allarga gli orizzonti espressivi tipici del fumetto e si appropria del mondo (e della sua complessità), per restituirlo con una originalità che gli è peculiare. Così, il nesso verbovisivo interpella costantemente le capacità ermeneutiche del lettore, il quale è chiamato a dare e produrre senso rispetto all’esperienza dell’erranza lungo le pagine delle narrazioni visive della migrazione. Il volume vuole essere dunque un tentativo di accogliere l’altro nella sua alterità, per provare a uscire da noi stessi, a spostare la prospettiva, ad abbandonare il nostro punto di vista limitato, predisponendoci a un dialogo aperto e solidale e a uno sguardo vigile sul nostro tempo, teso a restituire dignità a ogni essere umano.