Molto è stato scritto sull’offensiva austro-tedesca iniziata il 24 ottobre 1917 sul fronte dell’Isonzo, universalmente nota come Caporetto, quando il nostro Paese aveva rischiato di uscire sconfitto dalla Grande Guerra.
Non altrettanto è stato scritto sulla Strafexpedition (la Spedizione punitiva) della primavera del 1916, quando le truppe austro-ungariche erano scese dal Trentino ed erano state molto vicine a irrompere nella Pianura Padana con esiti catastrofici per l’Italia.
Durante la Strafexpedition, una parte del nostro territorio era andata perduta e si era cercato di riconquistarla sferrando, nel mese di giugno del 1916, una controffensiva che ebbe solo un parziale successo.
Una montagna, il cui nome diventerà una tragica leggenda, soprattutto per gli alpini, che si era perduta, non era stata ripresa.
Il nome di questa montagna è Ortigara e, nel giugno del 1917, si era tentato nuovamente e disperatamente di conquistarla, ma l’inutile impresa era costata al nostro Paese ventottomila uomini in poco più di due chilometri di fronte e in venti giorni di combattimenti di inaudita ferocia.
Questo libro si propone, soprattutto, di cercare di stimare il sacrificio, in termini di vite umane, che la provincia di Cuneo ha pagato in queste cruciali battaglie sull’Altipiano di Asiago, collegandone la storia con quella del resto del conflitto, e di rendere omaggio a quei suoi figli che, con tanto valore, hanno combattuto in quella guerra lontana.
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Cuneesi sull’Ortigara