Raniopo, un piccolo borgo come tanti in Italia. Un pomeriggio d’aprile del 2001 il vigile urbano Carlo Picinelli, durante un controllo di residenza, è costretto a ritornare nella sua casa natale – da tutti chiamata la casa di Garibaldi – dove non metteva piede da oltre quarant’anni.
Fra quelle mura, adesso, ci abitano due sorelle ucraine. Maja fa l’unico mestiere che pare essere concesso a una giovane e bella donna dell’est. Natascia invece è la badante di Stalin, un vecchio partigiano che abita di fronte.
Mentre scorre il racconto riemergono vicende sui tempi passati. Nella casa di Garibaldi, semidistrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, si barricarono per protesta alcuni partigiani; riaffioreranno gli anni della sua costruzione, nel fervore risorgimentale del 1859; gli scioperi del 1911 contro la guerra di Libia; il preludio del fascismo e persino leggendarie corse motociclistiche al Motogiro del 1954.
E quando Natascia dirà del figlio che ha in grembo, allora verremo a sapere di quattro monete d’oro, che Carlo da bambino aveva sotterrato nell’orto della casa di Garibaldi.
Proprio come si narrava in una vecchia fiaba…